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pensieri personali senza pretese

domenica 12 ottobre 2008

la vita é meravigliosa, cazzo

Sono le tre del mattino. Quando cazzo arriva quel testa di cazzo, non ci posso credere che mi sono ancora una volta affidato a lui. Sono sempre più disperato, non cé che dire. La volta che mi viene un'idea decente, giuro, accendo un cero alla madonna.
Squilla il telefono, deve essere lui.
-OI, allora, dove cazzo sei?
-Senti mi sa che tardo un po' ho avuto un contrattempo
-Lo sapevo sei un coglione
-non é come pensi, ora non ho cazzi di spiegarti ti richiamo quando mi libero
-eh
riaggancio, spero che l'abbiano pinzato gli sbirri a quell'idiota, almeno per una volta avrebbe una buona scusa pe paccarmi. Sto friggendo a stare in casa, cazzo. Devo uscire. Prendo la giacca e mi infilo le scarpe, con un balzo sono giù dalle scale, in strada. Freddo pungente che mi risveglia i nervi e mi fa girare i coglioni all'istante. Dal lato opposto della strada un gruppo di cazzoni ubriachi canta una canzone da osteria, sembrano innoqui, gli stronzi. Mi avviccino alla sporca marmaglia e con fare distratto chiedo da accendere. Il più alto dei tre con una faccia da sparaseghe brufoloso mi allunga l'accendino. Questi merdoni non avranno più di sedici anni. Mi accendo la sigaretta, ringrazio, guardo il tizio negli occhi e mentre gli rendo l'accendino tiro una lunga boccata, quindi gli chiedo
-venite dal Rockstore?
il testa di culo sta per abbozzare una risposta, é visibilmente ubriaco: é questo il momento: con una mossa rapida da tartaruga ninja gli spengo la sigaretta nell'occhio, lo stronzo grida e si accascia su se stesso, appena si piega gli sferro una gomitata drtta sulla spina dorsale, sento una delle sue vertebrine spezzarsi come un filetto findus: la merdaccia é a terra, fuori gioco e i due soci cazzoidi non hanno ancora realizzato; approfitto dell"effetto di stordimento e carico un super calcio nei coglioni al secondo che crolla come un sacco di pulci qual'é, quindi mi giro verso il terzo lo fisso negli occhi e mi godo il suo sgurado terrorizzato, é totalmente immobilizzato, la sua paura mi eccita e mi godo il momento per una frazione di secondo, quindi gli sparo un pugno secco dritto in volto che gli fa esplodere il naso: sangue, sangue sangue zampilla come una fontana il cagamerda. Do' un ultimo sguardo alla scena, non male, un ultimo calcio nel costato e mi dileguo rapido.
La vita é meravigliosa, cazzo.
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La A cerchiata, simbolo anarchico

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