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La verità ti fa male lo sai

pensieri personali senza pretese

mercoledì 7 aprile 2010

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martedì 30 marzo 2010

Disco Brasco -- Quo Vadis

lunedì 29 marzo 2010

http://www.youtube.com/watch?v=hwPXLY6vDzE

mercoledì 21 gennaio 2009

errore

errore, tremendo errore che poi non é uno ma sono tanti e ripetuti.
Mi sento come se una volta fossi stato ceco. Prima non me ne rendevo conto, poi ho compreso che qualcosa non andava: provavo un disagio. L'errore si é manifestato nel modo in cui ho cercato di risolvere questo problema. Ora che mi rendo conto di aver commesso l'ennesimo sbaglio, non so se potro' mai recuperare cio' che ho perso. Non riesco a dimenticare né a darmi pace. Vorrei sdebitarmi e non posso, vorrei amare e non posso, vorrei compiere le giuste azioni e non posso.
Il perdono é il più grande dei doni e solo che ama totalmente probabilmente lo puo' donare.
Potro' convivere con questo senso di colpa? Mi sdebitero' con qualcun'altro?
Mi vorrei sotterrare, ma devo continuare a vivere o, perlomeno, a sopravvivere.

giovedì 8 gennaio 2009

c'era un tempo 1

C'era un tempo in cui avevo sempre voglia di ridere, in cui tutto era uno scherzo ed il futuro non faceva paura. Ero più forte o più spensierato? Credo che fossi solo giovane, non che ora sia vecchio, almeno per la concezione attuale che ha protratto la tardo adolesenza fino ai 35 anni.
Non mi sembra il caso di domandasi perchè "uomini" di 50 anni vadano in discoteca e giochino ai latin lover, schivando ogni tipo di responsabilità: ognuno ha il diritto di vivere come crede.
Io, personalmente, mi sono svegliato un giorno e mi sono reso conto che non avevo più voglia di ridere di tutto. E' stato tremendo, lo devo ammettere. Che sia questo crescere? Quasi tutto in un colpo poi, è stato uno schock. Ora però viene la parte più difficile: dimostrare coi fatti di essere un uomo. Ho ammirato molto i miei nonni, parlo al passato perchè purtroppo sono morti. Quanto vorrei che fossero vissuti di più per darmi l'esempio quando ne avevo più bisogno, ma tant'è.
Voglio anche molto bene a mio papà, ma lui per molto tempo è stato assente e debole. Non gliene faccio una colpa, la vita è spietata e miete i fuscelli più gentili.

lunedì 22 dicembre 2008

Oggi ho letto

Oggi ho letto un proverbio di qualche popolo africano di cui non ricordo il nome che vorrei condividere con voi:

"noi non abbiamo ricevuto il mondo dai nostri padri, ma l'abbiamo preso in prestito dai nostri figli"

è così denso di significato e perfetto che non mi sento di aggiungere nulla.

Mazza che palle

Ragazzi che due coglioni pazzeschi.
Oggi sono bloccato in ufficio a non fare assolutamente una sega. Nell'affogare nella noia assoluta mi venivano in mente i molti momenti in cui mi sono trovato in situazioni simili. Voglio dire tutte quelle interminabili ore in cui sei costretto in un luogo e passi il tuo tempo a fissare la lancetta di un orologio che non ne vuole sapere di muoversi. Grosso modo tutto il periodo della scuola, per esempio. Ricordo ancora con terrore le ore di matematica al liceo, mamma mia! Non provavo il ben che minimo interesse per tutto ciò che la professoressa diceva, per me erano concetti talmente assurdi ed astratti che non solo non ci vedevo alcuna utilità, ma non riuscivo neppure ad intravedere una ragione valida per cui una persona avrebbe dovuto inventare menate del genere. La Filosofia poi... certo alle superiori avevo una professoressa pessima, che avrebbe fatto passar la voglia di filosofeggiare persino a Socrate, ma per me quel modo di far filosofia era inconcepibile. Credevo e credo tutt'ora che la filosofia nasca dal dialogo. Peccato che in quelle immonde lezioni di dialogo non vi fosse la minima traccia, semplicemente si dovevano imparare a memoria frasi senza alcun costrutto da ripetere come pappagalli all'interrogazione. Non ho mai avuto stimoli nell'imparare delle assurdità a memoria ed infatti mi incassavo puntualmente i miei 2,3, 4 eccetera.
Tutti abbiamo simili ricordi, almeno quelli dotati di un minimo di spirito critico, che sanno capire quando ascoltano emerite cazzate. Se faccio un conto di quante ore ho passato così mi viene un colpo. Saranno anni, anni passati a sperare che tutto finisca e, finalmente, ci si possa levare dai coglioni.
Ora la scuola è solo un penoso ricordo ed adesso posso scassarmi le palle in un ufficio, dove però mi pagano!
Se ci fermiamo un attimo a pensare quanta vita abbiamo speso semplicemente a sperare che passasse nel più breve tempo possibile non c'è da stare allegri.
Non voglio fare il solito pessimista, quindi amici sprono tutti a cercarsi una o più ragioni di vita, cose per cui valga la pena di scassarsi le palle; qualcosa per cui quella maledetta lancetta dell'orologio che non si muove non porti alla fine della noia, ma avvicini al raggiungimento del piacere.

Buon Natale a tutti.

La A cerchiata, simbolo anarchico

La A cerchiata, simbolo anarchico