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pensieri personali senza pretese

mercoledì 1 ottobre 2008

Evoluzione?

La vita spesso è una questione di tempismo. Trovarsi al momento opportuno a fare le mosse giuste.
L'uomo è considerato la creatura più evoluta su questo pianeta. Questa considerazione mi fa sorgere spontanea una domanda che può sembrare banale.

Ma se io sono un uomo e sono il più evoluto di tutti, perchè mi devo alzare ogni mattina alle 8 per andare a farmi 2 coglioni così al fine di avere abbastanza denaro per mangiare mentre un semplicissimo e molto poco evoluto cavallo può starsene tutto il giorno in un prato a non fare assolutamente nulla e mangiare fino a diventare l'equino più grasso del mondo?
Perchè lui può avere una fedele compagna semplicemente annusandole il culo ed io invece devo sbattermi come un tappeto, inventarmi mille cazzate per ritrovarmi poi con una donna che magari neanche mi piace?!
Esempi quotidiani di problemi e piccoli grandi stress che noi homini sapiens dobbiamo affrontare grazie alla sovrastruttura che ci sovrasta e ci rende schiavi e che noi con tanto entusiasmo chiamiamo società.

C'è chi dice che l'uomo è un animale facile alla noia, che a stare tutto il giorno in un prato a guardare fisso un punto nell'infinito si smaronerebbe subito, quindi non potrebbe fare il cavallo. E' anche vero che porbabilmente il cavallo non potrebbe fare la vita dell'uomo, perchè preferirebbe molto probabilmente suicidarsi che vivere in una galera fatta di obblighi e rotture di palle.
Per combattere la noia l'uomo si è inventato tutta una serie di tremendi scassamenti di coglioni, sostituendo quindi la noia con il fastidio, se è infastidito non si annoia, cazzo che evoluzione geniale!!!!

A questo punto si torna alla base di ogni discorso che prenda spunto dall' attuale situazione della società dei consumi in cui viviamo.
Ogni animale (uomo compreso) ha dei bisogni naturali minini: mangiare, dormire, riprodursi...fine. L'homo "sapiens" ha aggiunto a questi tutta una serie di altri bisogni secondari, diciamo francamente inventati. L'attuale società dei consumi basata sul concetto del lavora-produci-consuma-crepa è l'apice di questa evoluzione; essa ha l'assoluta necessità di creare bisogni nella persona al fine di vendergli qualcosa che soddisfi tale bisogno: i famosi falsi bisogni di Marcuse. Il continuo bombardamento mediatico-pubbliciario lobotomizza l'uomo di oggi, il quale vede nella struttura che gli sta intorno l'unica possibile e non può rendersi conto che è possibile ritornare indietro, creare un nuovo modello o semplicemente segurie un modello di comportamento e di struttura sociale precedente. Quello che sembra non essere evidente alla componente conscia dell'uomo e che la società NON è stata costituita per soddisfare i suoi bisogni, ma per crearne il continuazione di nuovi, perpetuando l'infelicità e, appunto, l'insoddisfazione della persona.

Vi è una via d'uscita?
Personalmente non credo che ci sia un modo per spezzare questo circolo vizoso almeno a livello sociale; singolarmente credo però che l'individuo singolo possa liberarsi da questo giogo, ma dovrebbe prima rendersi conto di vivere in schiavitù.

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La A cerchiata, simbolo anarchico

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