errore, tremendo errore che poi non é uno ma sono tanti e ripetuti.
Mi sento come se una volta fossi stato ceco. Prima non me ne rendevo conto, poi ho compreso che qualcosa non andava: provavo un disagio. L'errore si é manifestato nel modo in cui ho cercato di risolvere questo problema. Ora che mi rendo conto di aver commesso l'ennesimo sbaglio, non so se potro' mai recuperare cio' che ho perso. Non riesco a dimenticare né a darmi pace. Vorrei sdebitarmi e non posso, vorrei amare e non posso, vorrei compiere le giuste azioni e non posso.
Il perdono é il più grande dei doni e solo che ama totalmente probabilmente lo puo' donare.
Potro' convivere con questo senso di colpa? Mi sdebitero' con qualcun'altro?
Mi vorrei sotterrare, ma devo continuare a vivere o, perlomeno, a sopravvivere.
pensieri personali senza pretese
mercoledì 21 gennaio 2009
giovedì 8 gennaio 2009
c'era un tempo 1
C'era un tempo in cui avevo sempre voglia di ridere, in cui tutto era uno scherzo ed il futuro non faceva paura. Ero più forte o più spensierato? Credo che fossi solo giovane, non che ora sia vecchio, almeno per la concezione attuale che ha protratto la tardo adolesenza fino ai 35 anni.
Non mi sembra il caso di domandasi perchè "uomini" di 50 anni vadano in discoteca e giochino ai latin lover, schivando ogni tipo di responsabilità: ognuno ha il diritto di vivere come crede.
Io, personalmente, mi sono svegliato un giorno e mi sono reso conto che non avevo più voglia di ridere di tutto. E' stato tremendo, lo devo ammettere. Che sia questo crescere? Quasi tutto in un colpo poi, è stato uno schock. Ora però viene la parte più difficile: dimostrare coi fatti di essere un uomo. Ho ammirato molto i miei nonni, parlo al passato perchè purtroppo sono morti. Quanto vorrei che fossero vissuti di più per darmi l'esempio quando ne avevo più bisogno, ma tant'è.
Voglio anche molto bene a mio papà, ma lui per molto tempo è stato assente e debole. Non gliene faccio una colpa, la vita è spietata e miete i fuscelli più gentili.
Non mi sembra il caso di domandasi perchè "uomini" di 50 anni vadano in discoteca e giochino ai latin lover, schivando ogni tipo di responsabilità: ognuno ha il diritto di vivere come crede.
Io, personalmente, mi sono svegliato un giorno e mi sono reso conto che non avevo più voglia di ridere di tutto. E' stato tremendo, lo devo ammettere. Che sia questo crescere? Quasi tutto in un colpo poi, è stato uno schock. Ora però viene la parte più difficile: dimostrare coi fatti di essere un uomo. Ho ammirato molto i miei nonni, parlo al passato perchè purtroppo sono morti. Quanto vorrei che fossero vissuti di più per darmi l'esempio quando ne avevo più bisogno, ma tant'è.
Voglio anche molto bene a mio papà, ma lui per molto tempo è stato assente e debole. Non gliene faccio una colpa, la vita è spietata e miete i fuscelli più gentili.
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