Ma cosa importa a noi della scuola, cosa importa a noi della dittatura, cosa importa a noi dell'Italia?
Noi viviamo all'estero, viviamo qui perchè nel nostro paese non ci sono garanzie minime di sopravvivenza, perchè diritti base come casa e lavoro sono fantascienza e parole di cui si riempono la bocca comunisti che non hanno neppure più un partito.
Viviamo all'estero perchè se fossimo in Italia dovermmo alzarci la mattina alle 7 per andare a lavorare per 400 euro al mese e cercarci un nuovo lavoro ogni 3 mesi, perchè là 50 anni di lotte sociali sono state spazzate via con una semplice legge e nessuno ha mosso un dito. Le condizioni di lavoro sono da prima rivoluzione industriale, ma tutti votano a destra perchè, chiaramente, sono tutti imprenditori multimilionari.
Viviamo all'estero perchè in Italia non potremmo fare una famiglia e fare dei figli perchè non avremmo sovvenzioni ed uno stipendio per mantenere il nostro bambino .
Viviamo all'estero perchè siamo egoisti e non ce ne frega un cazzo di cambiare questa situazione e sapete perchè? Perchè siamo italiani e pensiamo solo al nostro orticello, a noi stessi, perchè siamo egoisti, perchè l'importante è che vada bene a noi e degli altri chissenfrega.
L'Italia è stata fatta dagli italiani, è il frutto di cosa siamo noi: mafiosi, arraffoni e fregoni... di gente che pensa solo ad inculare il prossimo.
Quindi, in sintesi: chissenefrega.
pensieri personali senza pretese
venerdì 31 ottobre 2008
nulla
Mi chiedo francamente perchè non abbia mai voglia di fare assolutamente niente.
Pigrizia o semplice voglia di sprofondare nel nulla, di sentirsi come quando ci si fa di oppio, senza sensibilità, senza sentimenti, senza vita. Se la vita è azione io sono l'antitesi ed allora sono morte, immagino. Dicono che la vita possa essere meravigliosa che ci siano milioni di cose da fare, esperienze da provare , persono da incontrare che possono educarti, arricchirti, formarti. Se a me però tutto ciò non interessa dico forse no alla vita?
Mi viene sempre in mente Trainspotting, il mio film e libro preferito, se mi ha colpito così tanto un motivo ci dovrà pur essere. Semplicemente sono un nichilista assoluto, uno che preferisce stare a bordo pista mentre gli altri ballano, uno che dice no grazie, uno a cui non gliene frega un cazzo di niente. Un eroinomane potenziale che non ha neache il coraggio di esserlo. Perchè dovrei sceglier la vita? lavoro, casa, televisore, compra compra compra, cerca di apparire ciò che non sei, cerca di convincere una donna a dartela, vendi vendi vendi venditi sempre, sei una merce nulla più. E se invece non volessi essere una merce e se invece non volessi apparire e se invece non volessi essere niente di niente?! Comportamento socialmente riprovevole, a-sociale a-vitale a-stocazzo. Nulla mi interessa, nulla mi piace ed allora sono un depresso e allora devo prendere il Prozac per poter continuare a produrre.
E poi fare un figlio, un bel bamboccino da spupazzarti qualche anno che poi ti riempirà la vita di problemi, che troverai a drogarsi ed andrai a rcuperare alle 4 di mattina in questura perchè ha fatto l'ennesima cazzata. Dopo che ti avrà detto che sei un coglione, che non capisci un cazzo perchè lui, fenomeno, a 15 anni ha già tutte le risposte alle domande della vita, potrai placidamente pagargli la macchina, l'università ed i vestiti firmarti, senza i quali sarà un reietto e non potrà trovarsi da scopare. Se Dio vuole scoprirà la droga e potrà barattare la sua giacca griffata da 300 euro con il marocchino al parco per aver un po' di cocaina; e qui il cerchio si chiude.
Bello alzarsi alla mattina e vedere il mondo autodistruggersi in nome del denaro.
Bello alzarsi alla mattina per andare in una scatola a compiere azioni senza alcun senso per 40 anni, aspettando le 6 per rientrare in una scatola a guardare una scatola che ti insegna quali scatole comprare. Bello, bello, bello. Questa è la vita, già...
E' quello che ci hanno preparato per cuocerci a puntino per ditruggere le nostre difese, per disporci in fila contro un muro prima di giustiziarci.
Beh avanti, SPARATE!
Pigrizia o semplice voglia di sprofondare nel nulla, di sentirsi come quando ci si fa di oppio, senza sensibilità, senza sentimenti, senza vita. Se la vita è azione io sono l'antitesi ed allora sono morte, immagino. Dicono che la vita possa essere meravigliosa che ci siano milioni di cose da fare, esperienze da provare , persono da incontrare che possono educarti, arricchirti, formarti. Se a me però tutto ciò non interessa dico forse no alla vita?
Mi viene sempre in mente Trainspotting, il mio film e libro preferito, se mi ha colpito così tanto un motivo ci dovrà pur essere. Semplicemente sono un nichilista assoluto, uno che preferisce stare a bordo pista mentre gli altri ballano, uno che dice no grazie, uno a cui non gliene frega un cazzo di niente. Un eroinomane potenziale che non ha neache il coraggio di esserlo. Perchè dovrei sceglier la vita? lavoro, casa, televisore, compra compra compra, cerca di apparire ciò che non sei, cerca di convincere una donna a dartela, vendi vendi vendi venditi sempre, sei una merce nulla più. E se invece non volessi essere una merce e se invece non volessi apparire e se invece non volessi essere niente di niente?! Comportamento socialmente riprovevole, a-sociale a-vitale a-stocazzo. Nulla mi interessa, nulla mi piace ed allora sono un depresso e allora devo prendere il Prozac per poter continuare a produrre.
E poi fare un figlio, un bel bamboccino da spupazzarti qualche anno che poi ti riempirà la vita di problemi, che troverai a drogarsi ed andrai a rcuperare alle 4 di mattina in questura perchè ha fatto l'ennesima cazzata. Dopo che ti avrà detto che sei un coglione, che non capisci un cazzo perchè lui, fenomeno, a 15 anni ha già tutte le risposte alle domande della vita, potrai placidamente pagargli la macchina, l'università ed i vestiti firmarti, senza i quali sarà un reietto e non potrà trovarsi da scopare. Se Dio vuole scoprirà la droga e potrà barattare la sua giacca griffata da 300 euro con il marocchino al parco per aver un po' di cocaina; e qui il cerchio si chiude.
Bello alzarsi alla mattina e vedere il mondo autodistruggersi in nome del denaro.
Bello alzarsi alla mattina per andare in una scatola a compiere azioni senza alcun senso per 40 anni, aspettando le 6 per rientrare in una scatola a guardare una scatola che ti insegna quali scatole comprare. Bello, bello, bello. Questa è la vita, già...
E' quello che ci hanno preparato per cuocerci a puntino per ditruggere le nostre difese, per disporci in fila contro un muro prima di giustiziarci.
Beh avanti, SPARATE!
martedì 21 ottobre 2008
un semplice gioco
Ancora una volta in trincea
Ancora una volta a gufare duro
Ancora una volta a minchia tesa
l'odio cresce e sale selvaggio alla testa, in vista del debby.
Il gufare é un'attività splendida perché non hai nulla da perdere: puoi solo vincere, o meglio, qualcun' altro puo vincere per te. E' meraviglioso cazzo! Voglio dire, insomma, avete capito.
E' una questione di feeling, emozioni, sensazioni: qualcosa che arriva da lontano. Da quando eri piccino e ti é stato insegnato ad odiare e da allora ti é rimasto un po' come un imprinting. Semplicemente non puoi fare a meno di odiare ed odiare ancora: é meccanico.
Col passare del tempo associ a quellla cosa tutta una serie di altri significati: per te é il male, la prepotenza, l'arroganza, il potere villano, l' imbroglio, la truffa e la sfacciataggine di farla franca; esemplificazione sportiva di cio che succede ogni giorno della vita.
Lei simbolo dei potenti e prepotenti che cercano di abbartterti ed annulatti, loro che credono che il rispetto si guadagni con l"arroganza.
Effettivamente posso solo sorridere, quando mi viene detto: ma é solo un gioco, una palla che rotola...piccini, fanno davvero tenerezza. Non comprendono la simbologia che vi é dietro, é logico.
Poi diciamocelo con franchezza, l'uomo ha sempre avuto bisogno di seguire una bandiera, un'idea.
Cosi' come é portato naturalmente ad odiare il contrario, l'opposto.
Per me non é una palla che rotola, per me non é un gioco, un balocco per bambini.
Per me é esemplificazione della vita, né é la metafora migliore. Nel calcio ho deciso da che parte stare ed ho capito chi é il mio nemico.
Ancora una volta a gufare duro
Ancora una volta a minchia tesa
l'odio cresce e sale selvaggio alla testa, in vista del debby.
Il gufare é un'attività splendida perché non hai nulla da perdere: puoi solo vincere, o meglio, qualcun' altro puo vincere per te. E' meraviglioso cazzo! Voglio dire, insomma, avete capito.
E' una questione di feeling, emozioni, sensazioni: qualcosa che arriva da lontano. Da quando eri piccino e ti é stato insegnato ad odiare e da allora ti é rimasto un po' come un imprinting. Semplicemente non puoi fare a meno di odiare ed odiare ancora: é meccanico.
Col passare del tempo associ a quellla cosa tutta una serie di altri significati: per te é il male, la prepotenza, l'arroganza, il potere villano, l' imbroglio, la truffa e la sfacciataggine di farla franca; esemplificazione sportiva di cio che succede ogni giorno della vita.
Lei simbolo dei potenti e prepotenti che cercano di abbartterti ed annulatti, loro che credono che il rispetto si guadagni con l"arroganza.
Effettivamente posso solo sorridere, quando mi viene detto: ma é solo un gioco, una palla che rotola...piccini, fanno davvero tenerezza. Non comprendono la simbologia che vi é dietro, é logico.
Poi diciamocelo con franchezza, l'uomo ha sempre avuto bisogno di seguire una bandiera, un'idea.
Cosi' come é portato naturalmente ad odiare il contrario, l'opposto.
Per me non é una palla che rotola, per me non é un gioco, un balocco per bambini.
Per me é esemplificazione della vita, né é la metafora migliore. Nel calcio ho deciso da che parte stare ed ho capito chi é il mio nemico.
domenica 12 ottobre 2008
la vita é meravigliosa, cazzo
Sono le tre del mattino. Quando cazzo arriva quel testa di cazzo, non ci posso credere che mi sono ancora una volta affidato a lui. Sono sempre più disperato, non cé che dire. La volta che mi viene un'idea decente, giuro, accendo un cero alla madonna.
Squilla il telefono, deve essere lui.
-OI, allora, dove cazzo sei?
-Senti mi sa che tardo un po' ho avuto un contrattempo
-Lo sapevo sei un coglione
-non é come pensi, ora non ho cazzi di spiegarti ti richiamo quando mi libero
-eh
riaggancio, spero che l'abbiano pinzato gli sbirri a quell'idiota, almeno per una volta avrebbe una buona scusa pe paccarmi. Sto friggendo a stare in casa, cazzo. Devo uscire. Prendo la giacca e mi infilo le scarpe, con un balzo sono giù dalle scale, in strada. Freddo pungente che mi risveglia i nervi e mi fa girare i coglioni all'istante. Dal lato opposto della strada un gruppo di cazzoni ubriachi canta una canzone da osteria, sembrano innoqui, gli stronzi. Mi avviccino alla sporca marmaglia e con fare distratto chiedo da accendere. Il più alto dei tre con una faccia da sparaseghe brufoloso mi allunga l'accendino. Questi merdoni non avranno più di sedici anni. Mi accendo la sigaretta, ringrazio, guardo il tizio negli occhi e mentre gli rendo l'accendino tiro una lunga boccata, quindi gli chiedo
-venite dal Rockstore?
il testa di culo sta per abbozzare una risposta, é visibilmente ubriaco: é questo il momento: con una mossa rapida da tartaruga ninja gli spengo la sigaretta nell'occhio, lo stronzo grida e si accascia su se stesso, appena si piega gli sferro una gomitata drtta sulla spina dorsale, sento una delle sue vertebrine spezzarsi come un filetto findus: la merdaccia é a terra, fuori gioco e i due soci cazzoidi non hanno ancora realizzato; approfitto dell"effetto di stordimento e carico un super calcio nei coglioni al secondo che crolla come un sacco di pulci qual'é, quindi mi giro verso il terzo lo fisso negli occhi e mi godo il suo sgurado terrorizzato, é totalmente immobilizzato, la sua paura mi eccita e mi godo il momento per una frazione di secondo, quindi gli sparo un pugno secco dritto in volto che gli fa esplodere il naso: sangue, sangue sangue zampilla come una fontana il cagamerda. Do' un ultimo sguardo alla scena, non male, un ultimo calcio nel costato e mi dileguo rapido.
La vita é meravigliosa, cazzo.
:
Squilla il telefono, deve essere lui.
-OI, allora, dove cazzo sei?
-Senti mi sa che tardo un po' ho avuto un contrattempo
-Lo sapevo sei un coglione
-non é come pensi, ora non ho cazzi di spiegarti ti richiamo quando mi libero
-eh
riaggancio, spero che l'abbiano pinzato gli sbirri a quell'idiota, almeno per una volta avrebbe una buona scusa pe paccarmi. Sto friggendo a stare in casa, cazzo. Devo uscire. Prendo la giacca e mi infilo le scarpe, con un balzo sono giù dalle scale, in strada. Freddo pungente che mi risveglia i nervi e mi fa girare i coglioni all'istante. Dal lato opposto della strada un gruppo di cazzoni ubriachi canta una canzone da osteria, sembrano innoqui, gli stronzi. Mi avviccino alla sporca marmaglia e con fare distratto chiedo da accendere. Il più alto dei tre con una faccia da sparaseghe brufoloso mi allunga l'accendino. Questi merdoni non avranno più di sedici anni. Mi accendo la sigaretta, ringrazio, guardo il tizio negli occhi e mentre gli rendo l'accendino tiro una lunga boccata, quindi gli chiedo
-venite dal Rockstore?
il testa di culo sta per abbozzare una risposta, é visibilmente ubriaco: é questo il momento: con una mossa rapida da tartaruga ninja gli spengo la sigaretta nell'occhio, lo stronzo grida e si accascia su se stesso, appena si piega gli sferro una gomitata drtta sulla spina dorsale, sento una delle sue vertebrine spezzarsi come un filetto findus: la merdaccia é a terra, fuori gioco e i due soci cazzoidi non hanno ancora realizzato; approfitto dell"effetto di stordimento e carico un super calcio nei coglioni al secondo che crolla come un sacco di pulci qual'é, quindi mi giro verso il terzo lo fisso negli occhi e mi godo il suo sgurado terrorizzato, é totalmente immobilizzato, la sua paura mi eccita e mi godo il momento per una frazione di secondo, quindi gli sparo un pugno secco dritto in volto che gli fa esplodere il naso: sangue, sangue sangue zampilla come una fontana il cagamerda. Do' un ultimo sguardo alla scena, non male, un ultimo calcio nel costato e mi dileguo rapido.
La vita é meravigliosa, cazzo.
:
Alleluja
Alleluja
Alleluja perché oggi c'era il sole
Alleluja perché oggi non mi sono alzato per andare a lavorare
Alleluja perché sono italiano
Alleluja perché amo qualcuno su questa terra
Alleluja perché ho visto della persone sorridere
Alleluja perché alcune di queste persone le ho fatte ridere io
Alleluja perché mi sono ancora innamorato di una canzone
Alleluja perché non ho smesso di sognare
Alleluja perché, nonostante tutto, non ho ancora mollato
Alleluja perché lotto dalla parte del Toro
Alleluja perché siamo ancora tutti qui, perché qui c'é calore
Alleluja perché ho voglia di gridare alleluja
Alleluja perché oggi c'era il sole
Alleluja perché oggi non mi sono alzato per andare a lavorare
Alleluja perché sono italiano
Alleluja perché amo qualcuno su questa terra
Alleluja perché ho visto della persone sorridere
Alleluja perché alcune di queste persone le ho fatte ridere io
Alleluja perché mi sono ancora innamorato di una canzone
Alleluja perché non ho smesso di sognare
Alleluja perché, nonostante tutto, non ho ancora mollato
Alleluja perché lotto dalla parte del Toro
Alleluja perché siamo ancora tutti qui, perché qui c'é calore
Alleluja perché ho voglia di gridare alleluja
mercoledì 1 ottobre 2008
Evoluzione?
La vita spesso è una questione di tempismo. Trovarsi al momento opportuno a fare le mosse giuste.
L'uomo è considerato la creatura più evoluta su questo pianeta. Questa considerazione mi fa sorgere spontanea una domanda che può sembrare banale.
Ma se io sono un uomo e sono il più evoluto di tutti, perchè mi devo alzare ogni mattina alle 8 per andare a farmi 2 coglioni così al fine di avere abbastanza denaro per mangiare mentre un semplicissimo e molto poco evoluto cavallo può starsene tutto il giorno in un prato a non fare assolutamente nulla e mangiare fino a diventare l'equino più grasso del mondo?
Perchè lui può avere una fedele compagna semplicemente annusandole il culo ed io invece devo sbattermi come un tappeto, inventarmi mille cazzate per ritrovarmi poi con una donna che magari neanche mi piace?!
Esempi quotidiani di problemi e piccoli grandi stress che noi homini sapiens dobbiamo affrontare grazie alla sovrastruttura che ci sovrasta e ci rende schiavi e che noi con tanto entusiasmo chiamiamo società.
C'è chi dice che l'uomo è un animale facile alla noia, che a stare tutto il giorno in un prato a guardare fisso un punto nell'infinito si smaronerebbe subito, quindi non potrebbe fare il cavallo. E' anche vero che porbabilmente il cavallo non potrebbe fare la vita dell'uomo, perchè preferirebbe molto probabilmente suicidarsi che vivere in una galera fatta di obblighi e rotture di palle.
Per combattere la noia l'uomo si è inventato tutta una serie di tremendi scassamenti di coglioni, sostituendo quindi la noia con il fastidio, se è infastidito non si annoia, cazzo che evoluzione geniale!!!!
A questo punto si torna alla base di ogni discorso che prenda spunto dall' attuale situazione della società dei consumi in cui viviamo.
Ogni animale (uomo compreso) ha dei bisogni naturali minini: mangiare, dormire, riprodursi...fine. L'homo "sapiens" ha aggiunto a questi tutta una serie di altri bisogni secondari, diciamo francamente inventati. L'attuale società dei consumi basata sul concetto del lavora-produci-consuma-crepa è l'apice di questa evoluzione; essa ha l'assoluta necessità di creare bisogni nella persona al fine di vendergli qualcosa che soddisfi tale bisogno: i famosi falsi bisogni di Marcuse. Il continuo bombardamento mediatico-pubbliciario lobotomizza l'uomo di oggi, il quale vede nella struttura che gli sta intorno l'unica possibile e non può rendersi conto che è possibile ritornare indietro, creare un nuovo modello o semplicemente segurie un modello di comportamento e di struttura sociale precedente. Quello che sembra non essere evidente alla componente conscia dell'uomo e che la società NON è stata costituita per soddisfare i suoi bisogni, ma per crearne il continuazione di nuovi, perpetuando l'infelicità e, appunto, l'insoddisfazione della persona.
Vi è una via d'uscita?
Personalmente non credo che ci sia un modo per spezzare questo circolo vizoso almeno a livello sociale; singolarmente credo però che l'individuo singolo possa liberarsi da questo giogo, ma dovrebbe prima rendersi conto di vivere in schiavitù.
L'uomo è considerato la creatura più evoluta su questo pianeta. Questa considerazione mi fa sorgere spontanea una domanda che può sembrare banale.
Ma se io sono un uomo e sono il più evoluto di tutti, perchè mi devo alzare ogni mattina alle 8 per andare a farmi 2 coglioni così al fine di avere abbastanza denaro per mangiare mentre un semplicissimo e molto poco evoluto cavallo può starsene tutto il giorno in un prato a non fare assolutamente nulla e mangiare fino a diventare l'equino più grasso del mondo?
Perchè lui può avere una fedele compagna semplicemente annusandole il culo ed io invece devo sbattermi come un tappeto, inventarmi mille cazzate per ritrovarmi poi con una donna che magari neanche mi piace?!
Esempi quotidiani di problemi e piccoli grandi stress che noi homini sapiens dobbiamo affrontare grazie alla sovrastruttura che ci sovrasta e ci rende schiavi e che noi con tanto entusiasmo chiamiamo società.
C'è chi dice che l'uomo è un animale facile alla noia, che a stare tutto il giorno in un prato a guardare fisso un punto nell'infinito si smaronerebbe subito, quindi non potrebbe fare il cavallo. E' anche vero che porbabilmente il cavallo non potrebbe fare la vita dell'uomo, perchè preferirebbe molto probabilmente suicidarsi che vivere in una galera fatta di obblighi e rotture di palle.
Per combattere la noia l'uomo si è inventato tutta una serie di tremendi scassamenti di coglioni, sostituendo quindi la noia con il fastidio, se è infastidito non si annoia, cazzo che evoluzione geniale!!!!
A questo punto si torna alla base di ogni discorso che prenda spunto dall' attuale situazione della società dei consumi in cui viviamo.
Ogni animale (uomo compreso) ha dei bisogni naturali minini: mangiare, dormire, riprodursi...fine. L'homo "sapiens" ha aggiunto a questi tutta una serie di altri bisogni secondari, diciamo francamente inventati. L'attuale società dei consumi basata sul concetto del lavora-produci-consuma-crepa è l'apice di questa evoluzione; essa ha l'assoluta necessità di creare bisogni nella persona al fine di vendergli qualcosa che soddisfi tale bisogno: i famosi falsi bisogni di Marcuse. Il continuo bombardamento mediatico-pubbliciario lobotomizza l'uomo di oggi, il quale vede nella struttura che gli sta intorno l'unica possibile e non può rendersi conto che è possibile ritornare indietro, creare un nuovo modello o semplicemente segurie un modello di comportamento e di struttura sociale precedente. Quello che sembra non essere evidente alla componente conscia dell'uomo e che la società NON è stata costituita per soddisfare i suoi bisogni, ma per crearne il continuazione di nuovi, perpetuando l'infelicità e, appunto, l'insoddisfazione della persona.
Vi è una via d'uscita?
Personalmente non credo che ci sia un modo per spezzare questo circolo vizoso almeno a livello sociale; singolarmente credo però che l'individuo singolo possa liberarsi da questo giogo, ma dovrebbe prima rendersi conto di vivere in schiavitù.
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